11-12-2025
Ultima tappa di “Disclaimer. Ultime avvertenze prima della rivoluzione”, l'iniziativa del Corriere della Sera, curata e condotta da Riccardo Luna, tenutasi all’Università degli Studi di Milano e dedicata ad AI e creatività, per dialogare su ispirazione, linguaggio e immaginazione nell’era delle macchine intelligenti.
“L’AI è figlia della creatività e dell’ingegno, ed è una fonte di innovazione continua. Bisogna cercare di mantenere il know how nel nostro Paese, valorizzando la nostra storica capacità di creare e di innovare" ha sottolineato Valeria Sandei, AD di Almawave, partecipando al confronto.
"Con i modelli Velvet, abbiamo applicato ingegno per creare algoritmi che pesassero le lingue europee in modo diverso rispetto all’approccio anglocentrico dei modelli big tech”.
Quali sono le prospettive per il 2026 e a che punto siamo sul fronte normativo?
“Le regole, spesso stringenti, esistono in molti campi, e nascono a nostra tutela. Fondamentale è tenerle in considerazione fin dall’inizio, così da sviluppare i progetti all'interno del quadro normativo invece di adattarli: così abbiamo fatto progettando i nostri modelli di AI.
Per il 2026 credo che emergeranno due aspetti:
- il primo è che tutte le aziende, private e pubbliche, dovranno fare i conti con l'AI, ne misureranno il valore e i vantaggi
- il secondo è che capiremo sempre più quanto la creatività e le competenze siano fondamentali per la nostra economia. Non possiamo limitarci a essere semplici distributori, utilizzatori o implementatori di ciò che viene creato da altri. È fondamentale mantenere e investire in queste competenze, sia nelle aziende sia nelle università italiane ed europee. In questo modo potremo essere autori, creatori e ideatori, sfruttando l’ingegno che ha sempre contraddistinto il nostro Paese” ha concluso Sandei.
