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Politica sui conflict minerals

Politica sui conflict minerals

Promuovere ogni giorno una catena di approvvigionamento etica e responsabile

Le nostre sono soluzioni sostenibili che contribuiscono allo sviluppo economico e sociale delle regioni interessate, senza alimentare conflitti o violazioni dei diritti umani.

Siamo consapevoli di svolgere un ruolo rilevante nel settore industriale e nel mercato in cui operiamo. Per questo, ci impegniamo a promuovere una catena di approvvigionamento etica e responsabile, riconoscendo la grave preoccupazione a livello globale riguardo all’estrazione e al commercio di “minerali del conflitto” originari di aree colpite da conflitto e ad alto rischio (Conflict-Affected and High-Risk Areas – CAHRAs).

Per “conflict minerals” si intendono minerali o metalli contenenti stagno, tantalio, tungsteno e oro (3TG), provenienti da zone teatro di conflitti armati, reduci da conflitti o zone caratterizzate da una governance o una sicurezza precarie o inesistenti o da violazioni generalizzate e sistematiche del diritto internazionale, incluse le violazioni dei diritti umani.

Ci impegniamo a non acquistare componenti che contengano minerali provenienti da zone di conflitto e da impianti situati nella “Conflict Region” non certificate come “conflict-free”. Ci impegniamo a porre fine all’utilizzo di minerali provenienti da aree ad alto rischio o colpite da conflitti, come definito dalle linee guida internazionali applicabili, nella misura in cui si ritiene che siano direttamente o indirettamente a beneficio di gruppi che commettono violazioni dei diritti umani nelle aree geografiche pertinenti in tutto il mondo.

Siamo consapevoli delle sfide legate all’approvvigionamento da CAHRAs e collaboriamo con i nostri fornitori e le parti interessate per promuovere soluzioni sostenibili che contribuiscano allo sviluppo economico e sociale delle regioni interessate, senza alimentare conflitti o violazioni dei diritti umani.

Il Gruppo si impegna a rispettare i diritti umani e le leggi locali in tutti i paesi in cui opera e nella propria catena di approvvigionamento e a non sostenere né tollerare alcuna pratica che comporti conflitti, violazioni dei diritti umani, lavoro forzato, lavoro minorile o corruzione.

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