07-05-2025
"Fare intelligenza artificiale in Italia ed essere competitivi si può, attraverso un ecosistema che coinvolga i centri di ricerca, ma anche grazie a un'efficace collaborazione con gli hyper scaler, in un sistema che valorizzi le competenze dei talenti italiani. II lancio di Velvet lo dimostra" Così Valeria Sandei, CEO di Almawave, su Class CNBC, intervistata da Francesco Paolo Tarallo.
"Considero il contesto regolatorio comunitario non come un vincolo fine a sè stesso ma come una cornice di tutela all'interno della quale impostare e far muovere le tecnologie. II nostro obiettivo è proprio agire in questo contesto fondato sulla cultura e i riferimenti dell'Ue".
Almawave, con i modelli Velvet presentati a gennaio, è tra i pochi player italiani ad aver creato una GenAl proprietaria, progettata e realizzata interamente in Italia. Velvet 14B e Velvet 2B, large language model fondazionali e Instruct, sviluppati integralmente dall'azienda su propria architettura, sono stati addestrati dal supercomputer Leonardo del CINECA.
L'obiettivo è, spiega Raniero Romagnoli, CTO Almawave, "dare risposta ad esigenze concrete come la semplificazione dell'interazione uomo-macchina e il supporto alle decisioni, rispettando il quadro regolatorio. II risultato sono modelli adatti a molteplici casi d'uso, facili da integrare nei sistemi aziendali e allo stesso tempo leggeri, soprattutto nei consumi".
Un'IA intelligente non solo nelle risposte, che si avvalgono di 14 miliardi di parametri e di 32mila token, ma nella sua stessa architettura, pensata per essere facilmente specializzabile e subito operativa sulle principali piattaforme di mercato. Ma anche etica "open source, attenta all'ambiente, alla compliance e ai rischi sistemici".
"Questo sviluppo è frutto di un percorso ultradecennale nelle tecnologie del linguaggio, da sempre incentrato sulle competenze tecniche nell'IA, che oggi, e sempre più in futuro, possono fare la differenza".
Nel domani di Almawave ci sarà ancora la famiglia di modelli Velvet, destinata ad arricchirsi con nuove lingue rispetto alle attuali sei (italiano, tedesco, spagnolo, francese, portoghese, inglese) e ad aprirsi alla multimodalità.