Nuove funzionalità per favorire un maggior engagement con il cittadino e utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), implementato dalla Regione Sardegna già nel 2005-2006, in adempimento ai requisiti stabiliti successivamente a livello centrale.
Il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0, rispetto alla sua versione precedente, mira a essere più facilmente navigabile da parte degli utenti e a disporre di servizi aggiuntivi, che favoriscano il coinvolgimento del paziente nel suo percorso di cura.
Il sistema è progettato per permettere l’organizzazione e la fruizione delle informazioni contenute in referti, prescrizioni e altri documenti di natura sanitaria in logica di analisi longitudinale degli eventi clinici, invece che per silos documentali.
Il cittadino può interrogare lo strumento anche vocalmente per richiedere specifiche informazioni o documenti,analogamente come accade nell'interazione con gli assistenti virtuali. In questo modo, lo strumento potrà essere accessibile dalla maggior parte dei cittadini.
Il sistema di tracciamento anonimizzato rilasciato recentemente garantisce il tracciamento della diffusione e dell'utilizzo da parte del cittadino. Il futuro del Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 prevede, tramite l’analisi di dati e algoritmi di Machine Learning, l’integrazione con altre soluzioni verticali e applicazioni in grado di adattare l’interfaccia del sistema agli interessi e alle esigenze dei pazienti:
Refertazione per interrogare il sistema rispetto al testo del referto in fase di scrittura
Geolocalizzazione dei dati anonimizzati
Visualizzazione di mappe epidemiologiche, di consumo dei farmaci e delle prestazioni, a supporto delle politiche sanitarie
Visualizzazione dei dati di utilizzo del nuovo FSE
Il progetto "Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0" della Regione Sardegna, sviluppato in collaborazione con Almaviva, ha ricevuto la menzione speciale nella categoria "Servizi al cittadino" da parte dell'Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano, in occasione del convegno online "Sanità digitale oltre l'emergenza: più connessi per ripartire".