La tracciabilità dei prodotti agroalimentari a difesa e supporto del Made in Italy è uno degli argomenti maggiormente discussi tra gli operatori del settore per i numerosi vantaggi che essa può apportare in termini di controllo e affermazione del marchio.
Oltre che a requisiti di legge sempre più stringenti, la tracciabilità risponde a una domanda crescente di informazione e di fiducia da parte del consumatore. Ormai ha un valore imprescindibile per cittadini e aziende.
15,8%
operatori irregolari
11%
prodotti irregolari
7,4%
campioni irregolari
€27 milioni
valore dei sequestri
18,7%
irregolarità su 3.850 prodotti a DOP controllati
26,6%
irregolarità su 2.632 prodotti a IGP controllati
Proprio dal settore vitivinicolo è partita la piattaforma di tracciabilità che Almaviva ha realizzato in qualità di partner tecnologico del SIAN - Sistema Informativo Agricolo Nazionale.
La tracciabilità del vino garantisce qualità e sicurezza al consumatore e coadiuva il lavoro degli Organismi di Vigilanza nella repressione delle frodi.
La tracciabilità del vino Made in Italy firmata Almaviva ha l'obiettivo di proteggere e valorizzare l'eccellenza dei prodotti vitivinicoli nazionali a partire da informazioni presenti nel SIAN - Sistema Informativo Agricolo Nazionale.
Il sistema è basato su una piattaforma Blockchain pubblica di certificazione della filiera di produzione del vino, dalla raccolta fino all'imbottigliamento, coordinata e supervisionata da AGEA e utilizzabile liberamente da ogni attore della filiera (PMI, GDO, privati, eccetera), in maniera agnostica, per realizzare servizi a valore aggiunto che incentivano la collaborazione tra soggetti eterogenei, utilizzando il proprio fornitore IT per integrarsi con la piattaforma.
La soluzione, a differenza di altri prodotti immessi sul mercato, rende disponibili le informazioni già presenti nei server del MIPAAF - Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali - e del turismo e dell’AGEA - Agenzia per l’Erogazione in Agricoltura - derivanti dagli adempimenti obbligatori, certificati dai controlli istruttori richiesti dalla normativa comunitaria. Quelle dei registri dematerializzati delle aziende produttrici di vino, delle dichiarazioni vitivinicole annuali, del Fascicolo Aziendale.
La piattaforma permette alle aziende produttrici di valorizzare non solo la storia del loro vino ma anche di condividere informazioni di rilievo eno-informativo ed eno-turistico: fotografie, video, schede e ogni materiale utile per promuovere l'attività e il territorio.
Coltivazione, trasformazione, distribuzione, consumo: eNology permette di fruire con grande semplicità dei dati dalla piattaforma Blockchain di filiera, attraverso la lettura dell'etichetta della bottiglia, dotata di un tag NFC univoco, che aggancia in maniera sicura tutta la storia del vino: dalla coltivazione, raccolta e trasporto dell’uva alle varie fasi di produzione, cioè conservazione in botte, imbottigliamento e distribuzione.
L’utilizzo di tecnologie NFC e RFID aiuta le persone a diventare consumatori informati e consapevoli. Grazie all’uso di etichette intelligenti, tutti possono conoscere la storia di un vino e le caratteristiche che lo rendono unico al mondo.
Molte aziende vitivinicole hanno già adottato la soluzione Almaviva per tracciare oltre 60.000 bottiglie presenti sugli scaffali della grande distribuzione. La sperimentazione è stata estesa anche alle filiere dell’olio d’oliva, dell’aceto di vino e delle arance rosse di Sicilia Igp.
La soluzione di Blockchain pubblica adottata in ambito vitivinicolo per le caratteristiche tecnologiche si presta, infatti, a un altissimo riuso in altri contesti del mondo agroalimentare, con un impatto minimo a livello architetturale e di flussi di processo.
La stessa metodologia può essere applicata, inoltre, ad altri mercati industriali per tracciare, ad esempio, la provenienza delle materie prime, i processi di certificazione, collaudo e manutenzione degli apparati e dei sistemi industriali, oltre che il ciclo di vita dei pezzi di ricambio. Con un sistema simile, le imprese meccaniche da una parte otterrebbero più efficienza e un controllo maggiore, dall’altra potrebbero a loro volta diventare produttori di strumenti a supporto delle nuove filiere 5.0, creando ad esempio macchinari che facilitino la lettura e scrittura di tag intelligenti e che dialoghino con i nuovi paradigmi decentralizzati Web 3, ovvero apparecchiature blockchain-ready. Sono tutte attività che rientrano nel Piano Nazionale Industria 4.0.