In merito al referendum che si è svolto oggi nel call center di via Lamaro sull’applicazione della Cassa Integrazione Straordinaria per 632 operatori, l’azienda AlmavivA Contact prende atto che i lavoratori hanno votato contro l’ipotesi di accordo portato alla loro approvazione dalle organizzazioni sindacali.

Questa ipotesi prevedeva l’utilizzo della cassa integrazione per la riorganizzazione delle attività aziendali con percentuali progressivamente in riduzione invece della cessazione delle attività con cassa integrazione a zero ore. A questa conclusione si era arrivati dopo un’intensa trattativa con i sindacati nazionali e territoriali CGIL, CISL, UIL e UGL.

 

L’ipotesi di accordo respinta oggi dai lavoratori prevedeva inoltre il rilancio del sito attraverso processi formativi (realizzati con il coinvolgimento di Istituti universitari) che avrebbero consentito di riqualificare il personale e di superare le criticità.

 

Difronte al grave stato di crisi economica del sito, provocata dai livelli di qualità e produttività inferiori rispetto a quelli degli altri centri operanti in Italia, l’azienda sottolinea di aver investito negli ultimi 8 anni circa 34 milioni di euro.

 

L’esito negativo del referendum ha fatto venir meno la possibilità di altri interventi non ponendo quindi alternative alla procedura per la cassa integrazione già avviata il 28 agosto scorso.

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