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Lettera Aperta dell'Azienda ai lavoratori e al Governo

Lettera Aperta dell'Azienda ai lavoratori e al Governo

16-05-2006

Gianni Camisa ha indirizzato ai dipendenti e ai collaboratori di Atesia una Lettera Aperta che fa il punto sulla situazione occupazionale alla luce delle recenti problematiche sui contratti di lavoro

16/05/2006

GOVERNO.jpgGianni Camisa, Amministratore Delegato di Atesia, la Società del Gruppo Cos controllato dalla Holding AlmavivA, ha indirizzato ai dipendenti e ai collaboratori di Atesia una Lettera Aperta che fa il punto sulla situazione occupazionale alla luce delle recenti problematiche sui contratti di lavoro.
Dopo aver ricordato che l’accordo firmato al momento dell’acquisizione di Atesia da Telecom Italia, avvenuta nel maggio 2004, nel quale si prevedeva l’attivazione di 1100 contratti di apprendistato professionalizzante e 500 contratti di inserimento alle condizioni previste dalla legge, è stato applicato solo a gennaio di quest’anno per assenza delle condizioni normative, Atesia sottolinea il valore della recente intesa sottoscritta l’11 aprile scorso con le Organizzazioni Sindacali di Categoria e Confederali.
Sulla base di questo nuovo accordo Atesia avrà entro ottobre 530 lavoratori a tempo indeterminato rispetto ai 90 presenti ai tempi dell’acquisizione. Inoltre 1500 lavoratori saranno avviati verso un percorso di stabilizzazione contrattuale, premessa al tempo indeterminato, come formulato dal contratto collettivo di lavoro delle Telecomunicazioni.
La Lettera Aperta dell’Amministratore Delegato di Atesia ricorda inoltre che ad oggi sono circa 3600 i dipendenti a tempo indeterminato che operano nelle attività CRM del Gruppo, e che con l’ultimo accordo sindacale Atesia diventeranno circa 4100.
In questo modo, si legge nella Lettera, “la Società avrà il più alto rapporto di lavoratori a tempo indeterminato tra le Aziende presenti in Italia”.
La Lettera prosegue denunciando la concorrenza selvaggia che a partire dal 2004 è stata stimolata anche dalle gare per la Pubblica Amministrazione Centrale e Locale.
“L’attuale sistema delle gare pubbliche e delle commesse dai privati imperniato sul massimo ribasso dei costi comporta necessariamente, nostro malgrado e pena l’esclusione dal mercato stesso, l’utilizzo di contratti di lavoro a progetto. Non siamo però venuti meno alle nostre convinzioni – si legge nella Lettera – riguardanti il lavoro a tempo indeterminato che abbiamo aumentato nei numeri assoluti, dovendo però ricorrere anche a lavoratori a progetto per non perdere commesse di lavoro a favore di concorrenti che, lo ripetiamo, in qualche caso arrivano a non avere alcun lavoratore dipendente. Questa situazione ha determinato un impatto negativo del comparto CRM del Gruppo che, senza una profonda e chiara modifica dei comportamenti di tutti gli attori del mercato non potrà sostenere ulteriori incrementi di costo, pena l’impossibilità di continuare ad operare in tali attività”.
Atesia ricorda infine di aver sollecitato più volte nelle sedi istituzionali l’esigenza di una direttiva che ponga a tutte le aziende del settore dei call center vincoli chiari e definiti in materia di utilizzo dei contratti dei lavoratori a progetto.
La lettera si conclude con la richiesta di un confronto tra le Organizzazioni dei lavoratori, le imprese, il Governo centrale e locale, per normalizzare la situazione in modo da chiarire le modalità del ricorso a figure professionali non dipendenti.
Contestualmente dovranno essere affrontati i problemi relativi ai criteri di aggiudicazione delle gare pubbliche e all’introduzione di regole uguali sia per le aziende pubbliche che private