Oltre che a requisiti di legge sempre più vincolanti, la tracciabilità dei prodotti agroalimentari a difesa e supporto del Made in Italy risponde a una domanda crescente di informazione e di fiducia da parte del consumatore.
L’Italia è il primo produttore in Europa di prodotti a denominazione d’origine. Negli ultimi anni il commercio di prodotti contraffatti è cresciuto esponenzialmente rappresentando una minaccia significativa per il motore della crescita economica e minando allo stesso tempo la messa in atto di buone pratiche di gestione e l’immagine del Paese all’estero.
26,8%
operatori irregolari
15,7%
prodotti irregolari
7,8%
campioni irregolari
€ 90 milioni
valore dei sequestri
5%
valore delle importazioni in Europa rappresentate dalla vendita di prodotti contraffatti secondo l’agenzia dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale
30%
irregolarità su 7.200 controlli fatti dagli ispettori ministeriali sul vino
Le arance sono un’eccellenza siciliana. Viene prodotto nell’isola oltre il 50% della produzione totale nazionale (nel 2018 un milione di tonnellate circa su una produzione nazionale di un milione e 622 mila tonnellate).
Contraffazioni e frodi rappresentano un danno per il consumatore e una perdita per i produttori e per la Sicilia. Tanto più ora che la Regione ha cominciato a esportare verso la Cina.
Negli ultimi mesi sono state sequestrate partite di arance provenienti dal Sudafrica e spacciate come Arance Rosse Igp.
Al momento non esistono sistemi di tracciabilità certa del prodotto.
Nasce ROUGE, che vuol dire Red Orange Upgrading Green Economy. È il nuovo alleato per tutelare l’agrumicoltura siciliana, ideato da AlmavivA con il Consorzio Arancia Rossa Igp e dedicato alle aziende associate per offrire servizi di protezione del prodotto e tutela del consumatore.
Il Progetto mette insieme quattro entità importanti: CREA, l’ente di ricerca che raccoglie dati di produzione, l’Università di Catania che crea modelli economici rispetto ai dati raccolti sul campo a supporto delle decisioni di produzione, il Consorzio che, grazie a questi strumenti, può verificare l’origine dei prodotti e ne traccia il percorso, AlmavivA in qualità di partner tecnologico.
La piattaforma di tracciabilità funziona con tecnologia Blockchain, un sistema già sperimentato da AlmavivA per tracciare le produzioni nella filiera vitivinicola.
Nel caso delle arance, il sistema si basa sull’interazione tra il portale ad uso del Consorzio, che mostra i dati provenienti dalle varie fonti per il monitoraggio di tutto il segmento Arance Rosse Igp, e un’App su smartphone ad uso del consumatore, che dà informazioni su tutta la filiera.
Attraverso un bollino TAG/NFC apposto sulla cassetta di frutta, l’App permette di monitorare il campo di produzione grazie a un sistema di geolocalizzazione della mappa fornita da fonte pubblica, la data del raccolto, le modalità di conservazione e di distribuzione.
Il bollino hi-tech collegato al sistema Blockchain garantisce da una parte la riconoscibilità certa dei dati, basati su informazioni provenienti dalla pubblica amministrazione e dalle aziende legate al Consorzio di tutela, e dall’altra il corretto legame con la storia certificata ed immutabile del prodotto.
Con un impatto minimo a livello architetturale e di flussi di processo, la piattaforma AlmavivA di tracciabilità può essere applicata a tutti i prodotti Made in Italy alimentari e non. Dai pistacchi di Bronte ai vestiti di alta moda.
La stessa metodologia può essere applicata, inoltre, ad altri mercati industriali per tracciare, ad esempio, la provenienza delle materie prime, i processi di certificazione, collaudo e manutenzione degli apparati e dei sistemi industriali, oltre che il ciclo di vita dei pezzi di ricambio. Con un sistema simile, le imprese meccaniche da una parte otterrebbero più efficienza e un controllo maggiore, dall’altra potrebbero a loro volta diventare produttori di strumenti a supporto delle nuove filiere 4.0, creando ad esempio macchinari che facilitino la lettura e scrittura di tag intelligenti e che dialoghino con i nuovi paradigmi decentralizzati Web 3.0, ovvero apparecchiature blockchain-ready. Sono tutte attività che rientrano nel Piano Nazionale Industria 4.0.
La metodologia prevede che su ogni cassetta venga applicato un Tag NFC univoco, che aggancia in maniera sicura tutta la storia delle Arance Rosse Igp.
L’utilizzo di tecnologie NFC e RFID aiuta le persone a diventare consumatori informati e consapevoli. Grazie all’uso di etichette intelligenti, tutti possono conoscere la storia delle arance e delle caratteristiche che le rendono uniche al mondo.
Con Near Field Communication - in italiano letteralmente “Comunicazione in prossimità” – s’intende una tecnologia che fornisce connettività wireless bidirezionale a corto raggio
L’acronimo RFID (Radio-Frequency IDentification) richiama una tecnologia per l’identificazione e/o memorizzazione automatica di informazioni basata sulla capacità di memorizzazione di dati da parte di particolari etichette elettroniche, chiamate tag (o anche transponder o chiavi elettroniche e di prossimità).